Monitoraggio emissioni da camino

Campionamento di Mercurio da camino conforme alla normativa Uni EN-13211

Metodo dedicato al campionamento di mercurio da scarico in emissione provenienti da inceneritori di rifiuti urbani e pericolosi. Il metodo è applicabile nell’intervallo di concentrazione da 0,001 mg/m3 a 0,5 mg/m3.
Il sistema comprende una sonda riscaldata contenente il set di vetreria necessario per campionare mercurio senza che nessuna parte in metallo entri in contatto con il gas di campionamento. Uno speciale dispositivo di supporto gorgogliatori è posizionato all’esterno della sonda subito dopo il contenitore riscaldato contenente il porta filtro. Questa opzione elimina il rischio di formazione di condense nella linea di campionamento con relativa perdita di campione.

La normativa prevede due tipologie diverse di campionamento, la prima con campionamento diretto comprendente il passaggio del gas su entrambi i supporti nello stesso flusso di aspirazione ed una seconda con flusso derivato. Sebbene il mercurio sia principalmente presente in forma gassosa, può essere riscontrato anche in fase di polvere nonché in goccioline che possono essere presenti dopo gli abbattitori ad umido. Pertanto è necessario il campionamento isocinetico al fine di raccogliere correttamente polvere e goccioline. Quando il campionamento è stato eseguito in modo isocinetico, polvere, goccioline ed effluente gassoso devono essere campionati sulla stessa e unica apparecchiatura. Tale approccio è necessario a causa della delicata partizione gassoso/solido/in gocce del mercurio.

Il dispositivo può essere collocato direttamente alla sonda riscaldata completa del box portafiltro riscaldato (600/SIR1500BB) attraverso serie di raccordi in vetro. Il campione è poi adsorbito attraverso una serie di 2 gorgogliatori a tenuta e refrigerati direttamente nel contenitore posto sulla parte posteriore della sonda oltre ad un terzo gorgogliatore tenuto vuoto.  Il volume del campione sarà considerato compatibilmente con i limiti di rilevabilità strumentali, considerando il metodo analitico scelto. Possono essere utilizzati tre tipologie di membrane filtranti, ma tenendo presente che si tratta di basse concentrazioni di campione, le membrane devono essere esenti da legante e di alta qualità. La scelta può essere tra: fibra di vetro, fibra di quarzo o preferibilmente fibra di vetro ricoperta con PTFE (massima temperatura consigliata 300°C).

Campionamento isocinetico diretto. L’apparecchiatura di campionamento deve essere progettata in modo da ridurre al minimo il tempo di permanenza del gas tra l’ugello della sonda e gli assorbitori a gorgogliamento (meno di 5 secondi). La temperatura della sonda deve essere controllata almeno a 120°C e comunque a 20°C al di sopra del punto di rugiada acido dei gas. Il dispositivo di riscaldamento deve essere progettato in modo da ridurre al minimo la zona non riscaldata vicino al raccordo con l’alloggiamento del porta filtro. La linea diretta prevede il campionamento in isocinetismo con il collegamento posto direttamente all’uscita del porta filtro. Un secondo flusso di aspirazione è posto in Derivazione.

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Campionamento con derivazione.
L’apparecchiatura non prevede il campionamento in isocinetismo in tempo reale. Il portafiltro deve essere alloggiato in un box riscaldato (la sonda di prelievo è la stessa che nell’opzione isocinetica) e raccordato direttamente ai gorgogliatori posti in uscita tre dei quali con setto sinterizzato contenenti la soluzione di adsorbimento ed un gorgogliatore vuoto senza setto. Il tempo di campionamento è direttamente proporzionale alla concentrazione di gas ed ai limiti strumentali.
Nel metodo non è consigliato il campionamento diretto con tutti gli elementi adsorbenti (Filtro e Impinger) a causa dell’alto flusso necessario e dell’elevata quantità di soluzione di gorgogliamento da utilizzare.

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