La valutazione degli incidenti in attività all’interno di ambienti di lavoro confinati, che sistematicamente e tragicamente si ripetono con dinamiche similari, denota la scarsa informazione e formazione degli operatori su questo tipo di pericoli, la mancata valutazione del rischio e il non rispetto di quanto previsto dalla normativa (D.Lgs.81/08). Spesso si tratta di un eccesso di confidenza e talvolta, pur a conoscenza dei rischi correlati, di vera e propria imprudenza. Ci sono diversi documenti che illustrano le misure tecniche di prevenzione da adottarsi per l’accesso in sicurezza in ambienti confinati, nonché linee guida predisposte da enti e istituzioni autorevoli.
Per una corretta procedura di accesso in ambienti confinati, è necessario valutare i tipi di rischi correlati con la tipologia di intervento che ci si appresta ad eseguire, oltre la piena conoscenza di quelle che potrebbero essere le sostanze tossiche presenti, causa spesso, di vere tragedie. Ecco quindi che un’attenta valutazione dei gas presenti nell’aria, previene errori talvolta fatali e consente al personale addetto di muoversi in piena sicurezza.
Con il termine “ambiente confinato” si intende un luogo/ambiente totalmente o parzialmente chiuso, che non è stato progettato e costruito per essere occupato in permanenza da persone, né destinato ad esserlo, ma che all’occasione, può essere occupato temporaneamente per l’esecuzione di interventi lavorativi come l’ispezione, la manutenzione o la riparazione, la pulizia, l’installazione di dispositivi tecnologici. Per una corretta valutazione del rischio di inalazione di sostanze tossiche, ci sono diverse soluzioni, tutte perfettamente funzionali alle attività legate alla sicurezza dell’operatore. Si tratta di dispositivi di rilevazione che possono essere per sostanze specifiche o per gruppi di composti.
Fiale colorimetriche a lettura diretta Gastec.
Le fiale colorimetriche a lettura diretta, consistono in tubi di vetro aventi spessore costante e testato, con scala graduata stampata sulla superficie contenenti sostanze rivelatrici e sensibili a diverse varietà di gas, rilevabili grazie al rapido e marcato cambiamento di colore durante il passaggio del campione mediante aspirazione.
Per assicurare una elevata precisione di lettura ed una altrettanta elevata riproducibilità, Gastec sottopone a rigidi controlli tutte le parti dei vari processi produttivi e un rigoroso controllo qualità completa tutto il ciclo produttivo. È ben visibile su ogni fiala oltre alla già citata scala graduata il numero di lotto di riferimento, il gas al quale la fiala è sensibile e il relativo codice prodotto. Le fiale a lettura diretta Gastec sono conformi ai protocolli di riferimento Giapponesi (JIS KO84), Inglesi (BS5354), Europei (DIN 33882, EN 1231) e Americani.
La prima fiala colorimetrica fu realizzata negli Stati Uniti nel 1919 e utilizzata per la misurazione del CO (Monossido di Carbonio), in ambienti di lavoro. Il principio utilizzava una reazione chimica tra uno speciale reagente inserito in una fiala di vetro e il CO. Se l’aria contenente CO passava attraverso la fiala, il reagente cambiava colore tanto più intensamente quanto più forte era la presenza del CO. Alla fine del prelievo l’intensità della colorazione veniva comparata con una scheda colorimetrica per verificarne la concentrazione precedentemente preparata.
L’utilizzo delle fiale colorimetriche in molti casi risolve problematiche molte volte legate a tecniche di laboratorio complesse. Le fiale colorimetriche consentono una verifica dei siti lavorativi, rapida e riproducibile.
Oggi la tecnologia ha ampliato la gamma applicativa riferita alle sostanze campionabili e rilevabili. I continui miglioramenti nelle formulazioni, hanno consentito un notevole aumento del periodo di utilizzo dalla data di produzione con molte scadenze oltre i tre anni. Molte metodiche applicate all’igiene industriale prevedono l’uso delle fiale colorimetriche come unica via per il controllo.