Calibratori di flusso digitali
Per la lettura del flusso
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Description
AMS Analitica in collaborazione con SKC propone tre nuovi modelli di calibratori elettronici Chek-Mate™. Semplice da utilizzare, la lettura del flusso avviene tramite un dispositivo di misura di pressione differenziale ad orifizio critico. All’interno sono alloggiati un sensore di pressione barometrica atmosferica e uno per la rilevazione della temperatura, che consentono la compensazione sulla variazione della densità dell’aria. La combinazione dei tre sensori permette la visualizzazione del flusso volumetrico corretto.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
- Semplice da utilizzare con un unico tasto operativo
- Meno di 5 minuti per stabilizzarsi alle condizioni ambientali
- Misura in continuo a display del flusso di aspirazione
- Accuratezza dell’1% sulla lettura
- Compatto e facilmente trasportabile
- Nessuna parte in movimento, non ha problemi di orientamento
- 30 ore di autonomia per la batteria da 9Vcc
- Utilizza comuni batterie commerciali da 9Vcc
- Garanzia di durata grazie al dispositivo di auto spegnimento
La linea di calibratori SKC Chek-Mate, è composta da tre modelli differenziati tra loro per le caratteristiche di flusso disponibili. Per i modelli a flussi medi o alti, è disponibile l’interfaccia CalCheck per il collegamento ai campionatori personali SKC, per una calibrazione fino ad un massimo di 30 punti sulla retta di calibrazione.
Ridefinizione di standard di calibrazione
La professione dell’igienista industriale, ha tradizionalmente descritto i calibratori di campionatori, come standard primari per le misurazioni del flusso comprendendo la misura diretta di un volume sulla base delle dimensioni fisiche di uno spazio chiuso definito. Un esempio di standard primario, secondo questa definizione, è il misuratore a bolla di sapone o, di più recente introduzione, un calibratore Dry-Cal. Storicamente, gli standard secondari, sono stati descritti come strumenti che tracciano la loro calibrazione su standard primari e mantengono la loro accuratezza con ragionevole cura e maneggevolezza. Esempi di standard secondari includono i rotametri a galleggiante.
Ridefinizione dei calibratori
In igiene industriale, i termini “primario” e “secondario” sono stati accettati come descrizioni generali per le varie tarature di dispositivi, ma non ci sono standard industriali adottati ufficialmente. Anche l’OSHA degli Stati Uniti afferma nel suo Manuale tecnico (Appendice F) che non considera più le burette invertite come standard di calibrazione primari. Inoltre, queste descrizioni storiche non dovrebbero essere confuse con le definizioni precise provenienti del National Institute of Standards and Technology (NIST), laboratorio per standard di riferimento e organizzazione di tracciabilità metrologica responsabile del mantenimento degli standard fisici, su cui le misurazioni negli Stati Uniti e in gran parte al mondo, sono basate.
Di seguito sono riportate quelle che riteniamo essere le definizioni più chiare di standard primario e secondario:
Uno standard primario in metrologia è sufficientemente accurato da non essere calibrato o subordinato ad altri standard. Gli standard primari sono definiti da quantità quali lunghezza, massa e tempo. Il loro valore è accettato senza riferimento ad altro standard della stessa tipologia. Gli standard utilizzati in igiene industriale per la calibrazione delle pompe di campionamento, non soddisfano questi requisiti di definizione per uno standard primario. Gli standard secondari sono calibrati con riferimento ad uno standard primario e sono per approssimazione molto vicini al riferimento primario. Gli standard di calibrazione utilizzati nell’igiene industriale soddisfano questa definizione.
Dove si colloca il calibratore Chek-Mate SKC?
Usando le definizioni di cui sopra, il calibratore Chek- Mate SKC è tecnicamente uno standard secondario; tuttavia, in una pubblicazione ACGIH “Air Sampling Instruments”, 9a edizione (pagina 151), è stato definito un calibratore standard secondario altamente accurato: “Tra gli standard secondari, tuttavia, ci sono una serie di strumenti che forniscono un’accuratezza quasi paragonabile a quella degli standard primari ma che, di per sé, non possono essere calibrati mediante misurazione del volume interno. Questi strumenti a volte sono indicati come standard intermedi e forniscono una precisione di circa l’1,0%”. Il Chek- Mate SKC soddisfa questa definizione con una precisione volumetrica dell’1% della lettura e con un’elevata ripetibilità; pertanto, SKC identifica il Chek-Mate come standard intermedio. Ciascun Chek-Mate è fornito con un certificato di calibrazione tracciabile NIST o in alternativa UKAS, tramite un laboratorio di taratura accreditato ISO / IEC 17025:2005.